In una delle più ampie vallate della costa d’Amalfi sorge la città di Maiori. Essa, di assai remota e splendida origine, fu parte molto rilevante dell’antica e gloriosa Repubblica Amalfitana.
… in Majori erano i cantieri, gli arsenali, la stazione delle flotte; quivi le rappresentanze marittime, piazza d’arme, …, i più imponenti fortilizi (F.Cerasuoli)
Il territorio
Il territorio del Comune di Maiori, in Provincia di Salerno, è situato nella parte a sud del massiccio dei Monti Lattari, tra i Comuni di Cetara e Vietri sul Mare ad est, di Cava dei Tirreni e Tramonti a nord, di Ravello e Minori ad ovest, e a mezzo giorno con il mare.
A 8 Km dal capoluogo, adagiata in un’amena vallata, si trova la frazione Erchie, molto rinomata per la sua incantevole posizione sul mare. Gli assi viari che attraversano il territorio di Maiori sono la SS 163 che corre lungo il tratto costiero che da Vietri sul Mare porta a Maiori e, snodandosi poi per Minori, Atrani, Amalfi, Conca dei Marini, arriva fino a Praiano e Positano e subito dopo Amalfi, deviando per Agerola, fino a Castellamare di Stabia.
Attualmente Maiori presenta un nucleo principale compreso tra la fascia costiera a sud fino agli inizi del Borgo San Pietro. Poco oltre questo abitato vi sono i borghi di Santa Maria delle Grazie, Vecite e Ponte Primario. Alla fine del Borgo San Pietro partono due grandi vie principali: il Corso Reginna attraversato dall’omonimo torrente e ai lati del quale sorgono due file di sontuosi antichi palazzi, e la Via Nuova Chiunzi, tutta fatta di nuovi edifici sorti con la ricostruzione della città dopo la tremenda alluvione del 1954.
I folti nuclei abitati di case dalla caratteristica arabo-mediterranea Lazzaro e Lama a oriente, Campo, Vena e Paie ad occidente, testimoniano la presenza della città vecchia, storicamente e panoramicamente di gran pregio e riguardo. I resti del Baluardo di San Sebastiano, le antiche mura della città, che vennero costruite nel IX sec. d.C., rappresentano nell’attuale forma urbana, il margine tra la città antica e quella moderna.
Le nuove costruzioni, sorte nel decennio ’60-’70, hanno occupato l’intera fascia costiera di orti e giardini; invece sulle colline resistono i nuclei urbani dell’antica Reghinna, come ne assumeva il nome fino al X secolo.
Cenni storici
Maiori, come accade per altre città, affonda le proprie origini nel mito. Plinio la fa discendere dalla dea Maja, altri vorrebbero che i Greci avessero innalzato un tempio a Maiori alla Dea BoxsturaI, che addirittura Ercole si fosse fermato ai piedi del Falerzio (presso l’attuale frazione di Erchie vi era un tempio a lui dedicato).
Dopo la seconda guerra mondiale, nel periodo del neo-realismo, Maiori fu scelta da Roberto Rossellini come set per alcuni dei suoi film: Paisà, Viaggio in Italia, Miracolo, La macchina ammazzacattivi.
Lo storico locale Filippo Cerasuoli dà per certo che il nome dell’antica città fosse Reghinna, dal nome del lucumone etrusco che la fondò, e da cui prese il nome anche il piccolo torrente che l’attraversava. È quindi da ritenersi che al nome Reghinna, nella successiva epoca romana, sia stato aggiunto l’aggettivo Major per distinguere il torrente da quello del comune limitrofo (Minor). In seguito il nome Reghinna scomparve e l’aggettivazione Major si trasformò nell’attuale nome della città: Maiori.
Maiori ha goduto nel corso dei secoli di numerosi attestati e privilegi da parte di Re e Pontefici dell’epoca tra cui vanno menzionati: il titolo di “Città Regia”, del quale venne insignita da Re Filippo IV di Spagna nel 1662 e il titolo di “Insigne Collegiata”, tuttora riconosciuto, con cui venne insignita dal Pontefice Giulio II nel 1505 l’allora Basilica, sede di Rettoria, di S. Maria a Mare.
Molti maioresi hanno partecipato come attori, secondo i dettami del neorealismo, ai film di Rossellini, certamente non ultimo il famoso scugnizzo del film Paisà.